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Progetto Ovidio - attualità in latino
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--- aggiornato
all' 11 febbraio 2005 --- |
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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati 2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
3) i redattori finnici interrompono le loro attività dal 17/06 al 26/08 per le vacanze estive |
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>>> IGNISTITIUM IN
ORIENTE PROXIMO.
Mahmoud Abbas, praesidens Palaestinensium, et Ariel Sharon,
princeps minister Israelianus, die Martis in oppidum Aegypti
Sharm el-Skeikh congregati consensum de ignistitio in Oriente
Proximo faciendo invenerunt et in fidem huius pacti dextram
dextrae iunxerunt.
Tum primum post tumultum a Palaestinensibus anno bis millesimo
commotum accidit, ut summi moderatores utriusque partis de
pace inter se colloquerentur.
Concordia ita constituta Abbas: "Pax", inquit, "quae
hodie in terras nostras venit, initium est novae aetatis".
Sharon ait causam esse, cur Israeliani cum liberis suis posterisque
eorum maiorem temporis futuri spem haberent.
Difficile tamen dictu est, quantum temporis ignistitium inviolatum
servetur, cum metuendum sit, ne ordines extremistarum Palaestinensium,
qui sese illo pacto obligatos esse negant, actus violentos
resumant. [Nuntios Latinos 11.02.2005 redegit Reijo
Pitkäranta - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> VICINO ORIENTE: FINE DI OGNI ATTO DI VIOLENZA.
Il presidente (dell’Autorità) palestinese Mahmoud
Abbas ed il premier israeliano Ariel Sharon si sono incontrati
a Sharm el-Skeikh, in Egitto, per un accordo sulla ‘fine
di ogni atto di violenza’ [è la dicitura
ufficiale; ndt] nel Vicino Oriente: l’impegno è
stato sancito con una solenne stretta di mano [nella foto].
Si tratta del primo incontro ufficiale sulla pace fra massimi
esponenti israeliani e palestinesi dal 2000, ovvero dall’inizio
della (nuova) ‘intifada’ [rendo specifico
per il generico ‘tumultum a Palaestinensibus…
commotum’]
Abbas, a commento dell’avvenuto accordo, ha detto: ‘La
pace, che oggi fa il suo ingresso nei nostri Territori, segna
l’inizio di una nuova era’. Sharon l’ha
definito foriero di più rosee speranze nell’avvenire
per la presente e per le future generazioni d’Israeliani.
Tuttavia, è difficile pronosticare l’effettiva
durata del ‘cessate il fuoco’, persistendo concreto
timore che riprendano gli attentati terroristici ad opera
degli estremisti palestinesi, che si chiamano fuori dall’accordo
[di seguito, i 7 punti essenziali delle intese israelo-palestinesi,
concordate nel summit svoltosi alla presenza del presidente
egiziano Mubarak (organizzatore) e di re Abdullah II di Giordania:
1. Mutua dichiarazione di cessate il fuoco, che include ogni
forma di violenza o di incitamento; 2. Ritiro graduale di
Israele da cinque città cisgiordane; 3. Rilascio di
900 detenuti palestinesi e costituzione di una commissione
congiunta per esaminare la questione di quanti restano in
carcere; 4. Israele consente all’avvio di lavori di
costruzione del porto di Gaza; 5. Riapertura dei valichi di
transito fra Israele e i territori, facilitazioni per i pendolari;
6. Israele cessa la caccia ai militanti armati della intifada;
7. Israele cessa le incursioni e le operazioni militari nelle
zone palestinesi; ndt].
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>>> QUID CONDOLEEZZA
RICE DIXERIT.
Condoleezza Rice, nova ministra a rebus exteris Americanorum,
in Europam et Orientem Proximum iter suscepit, ut cum moderatoribus
civitatum de summis rebus sermones conferret.
Quae lustratio a Britannia initium cepit, ubi Rice ministrum
principem Tony Blair convenit.
A diurnariis interrogata, essentne Americani in Iranianos
impetum facturi, quos praesidens Bush aliquot diebus ante
omnium acerrimos terrorismi fautores vocavisset, respondit
Civitates Americae Unitas de tali aggressione in praesenti
non cogitare.
Iranianos tamen monuit, ne sub ullo praetextu sibi arma nuclearia
pararent. [Nuntios Latinos 11.02.2005 redegit Reijo
Pitkäranta - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> CONDOLEEZZA RICE’S (‘STRONG’)
WORDS.
Viaggio in Europa e Vicino Oriente del nuovo Segretario di
Stato [è il titolo corrispondente al nostro ‘ministro
degli esteri’; ndt] americano Condoleezza Rice
[nella foto], per colloqui coi Capi di Governo su
questioni di estrema importanza. Prima tappa del tour diplomatico
l’Inghilterra, dove la Rice ha incontrato il premier
Tony Blair.
Alle domande della stampa su un eventuale intervento armato
dell’America contro l’Iran – Paese che pochi
giorni or sono Bush ha definito in assoluto il più
accanito fautore del terrorismo – la Rice ha risposto
che, allo stato attuale, gli USA non hanno in programma tale
attacco.
Ciononostante, ha intimato all’Iran di non allestire
alcun armamentario nucleare servendosi di tale pretesto.
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>>> NUNTIUS AD HISPANIAM
PERTINENS.
Magistratus Hispaniae eis peregrinis, qui in terram illegaliter
immigaraverunt, veniam commorandi offerunt.
Sperant enim fore, ut hac amnestia partiali concessa advenae,
quorum numerus in Hispania octingentorum fere milium est,
melius custodiantur itaque cives Hispaniae adversus ictus
terroristicos efficacius defendantur.
Renovatio ea quoque ratione bono publico inservit, quod migratores
illegales tributa solvere coguntur neque conductores operae
recusare possunt, quominus pro labore dignam cuique mercedem
reddant. [Nuntios Latinos 11.02.2005 redegit Reijo
Pitkäranta - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> NOTICIAS DALLA SPAGNA.
Il governo spagnolo ha concesso permesso di soggiorno [veniam
commorandi] agl’immigrati irregolari, sperando, con
tale sanatoria [amnestia partiali], di aver maggior controllo
sui flussi immigratori – il numero degl’immigrati
in Spagna rasenta le 800mila unità – e di assicurare
una più efficace difesa ai cittadini spagnoli contro
gli attentati terroristici [una buona fetta d’immigrati
proviene, infatti, dal Medio Oriente; l’opposizione
al governo, tuttavia, paventa – e forse non a torto
– che una simile mossa possa rendere la Spagna ancora
più ‘attraente’ come Paese d’immigrazione;
in realtà, secondo i dati dell’Istituto nazionale
di statistica, ci sarebbero oltre un milione e mezzo di clandestini
sui 3,5 milioni di stranieri che rappresentano l’8%
per cento dei 43,7 milioni di abitanti: ciò fa della
Spagna il Paese europeo con più alto tasso d’immigrazione
(nella foto, lunga fila d’immigrati davanti agli uffici
per la regolarizzazione); ndt].
La riforma risponde anche a criteri di utilità e giustizia
sociale: infatti, da una parte, gl’immigrati clandestini
hanno l’obbligo di versare le tasse, dall’altra,
i datori di lavoro non possono rifiutarsi di pagare ai dipendenti
un ‘salario equo’.
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
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