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Progetto Ovidio - attualità in latino
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--- aggiornato
al 7 gennaio 2005 --- |
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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati 2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
3) i redattori finnici interrompono le loro attività dal 17/06 al 26/08 per le vacanze estive |
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>>> NOVUS ANNUS MODERATE
CELEBRATUS.
Propter calamitatem Asiae novus annus in variis orbis terrarum
partibus solito moderatius celebratus est.
Non tantum in regionibus, quae maxima damna ceperant, sed
etiam in aliis terris tam Asiaticis quam Europaeis festivitates
officiales revocatae sunt.
In Suetia Kalendae Ianuariae dies lugubris totius regni dictus
erat. Ibi enim numerus hominum, qui in calamitate perierunt,
maximus omnium Europaeorum fuit.
Etiam apud Finnos, ex quibus circiter ducenti desiderantur,
illo die vexilla in signum doloris publici medio hastili proposita
erant.
Nonis Ianuariis Unio Europaea victimas fluctuum silentio tristi
trium minutarum hora locali cuiusque nationis duodecima commemoravit.
>>> NUMERUS VICTIMARUM
CRESCIT.
Numerus victimarum definitivus numquam cognoscetur, nam multi
vici penitus perierunt.
Pessimae sunt condiciones in insula Sumatra Indonesiae, ubi
vici remotiores vix adhuc purgari coepti sunt.
In partibus Indonesiae iam plus nonaginta quattuor milia hominum
in motu maris mortuorum reperti sunt.
In India plus quindecim milia, in Sri Lanka triginta quinque
milia, viatorum peregrinorum circiter septem milia desiderantur.
Summa omnium victimarum plus minus centum quinquaginta milium
esse creditur.
Nationes Unitae aestimant duas hominum miliones in Indonesia
et Sri Lanka auxilio cibario adhuc multos menses egere.
>>> AUXILIUM ADVENIT,
MORBI IMMINENT.
NumerusIn regionem Asiae meridionalem-orientalem fluctibus
devastatam auxilium peregrinum advenit, sed distributio pessimis
viis, instrumentis communicationis deficientibus, penuria
vehiculorum imbribusque gravatur.
Etsi auxilia cibaria et medicamenta abundanter adveniunt,
aeriportus sunt nimis angusti neque res necessariae in regiones
amotas satis celeriter portari possunt.
Prima signa morborum letalium iam sunt visibilia, nam nuntii
de hominibus diarrhoea affectis crebrescunt. David Nabarro,
qui moderator est Ordinis Mundi Sanitarii (WHO), censet nullam
causam pavoris adhuc esse.
Maximi esse puram aquam et medicamenta necessaria hominibus
afflictis quam primum apportare.
[Nuntios Latinos 7.01.2005 redegit Tuomo Pekkanen
- © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> FESTEGGIAMENTI IN SORDINA PER L’INIZIO
DEL NUOVO ANNO.
In molte parti del mondo, l’inizio del nuovo anno è
stato salutato in tono minore, in seguito alla calamità
che ha messo in ginocchio l’Asia: non solo nelle regioni
più direttamente colpite, ma anche in altre Nazioni,
sia asiatiche che europee, sono stati annullati i festeggiamenti
ufficiali.
In Svezia – il Paese europeo che ha pagato il maggior
numero di vittime coinvolte nel cataclisma – il 1°
gennaio [Kalendae Ianuariae] è stato decretato giornata
di lutto nazionale [dies lugubris totius regni]. In segno
di lutto, bandiere a mezz’asta, nello stesso giorno,
anche in Finlandia, che piange circa 200 connazionali morti.
Il 5 gennaio [Nonis Ianuariis], l’Unione Europea, alle
12 – ora locale per ciascun Paese –, ha osservato
3 minuti di raccoglimento [silentio tristi] in memoria delle
vittime del maremoto.
>>> SALE IL NUMERO DELLE VITTIME.
Destinato a rimanere provvisorio il bilancio delle vittime,
giacché molti villaggi sono stati praticamente rasi
al suolo. I danni maggiori si registrano nell’isola
indonesiana di Sumatra, dove, fino al momento attuale, le
operazioni di salvataggio sono appena all’inizio.
Più di 94mila sono le vittime dello tsunami già
accertate in Indonesia; più di 15mila in India, 35mila
in Sri Lanka, mentre all’incirca 7mila sono i turisti
stranieri deceduti, per un totale che s’aggirerebbe
intorno ai 150mila morti.
Secondo l’Onu, 2 milioni di persone, in Indonesia e
Sri lanka, hanno bisogno di aiuti alimentari: un’urgenza
che durerà molti mesi.
>>> AL VIA I SOCCORSI; PRIMI SEGNALI DI EPIDEMIE.
Gli aiuti internazionali raggiungono la zona del sudest asiatico
devastata dal maremoto, ma la loro distribuzione è
resa disagevole dalle pessime condizioni in cui versano le
strade, dalla penuria dei mezzi di comunicazione e di trasporto,
nonché dalle piogge torrenziali.
Nonostante la consistenza degli aiuti alimentari e dei medicinali,
gli aeroporti presentano ‘strettoie logistiche’,
né è possibile trasportare, con la dovuta solerzia,
i generi di prima necessità nelle regioni isolate.
Intanto, si registrano avvisaglie di epidemie: in incremento,
infatti, i casi di individui affetti da diarrea.
Secondo David Nabarro, rappresentante della World Health Organization
[ovvero, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS);
Nabarro è il capo dell’unità di crisi
per la salute; ndt] finora la situazione è sotto
controllo, fermo restando l’urgenza di acqua potabile
e di kit medici [l’Oms sta per installare un centro
d’allerta a New Delhi per tenere sotto controllo lo
stato delle epidemie; ndt].
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
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