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Progetto Ovidio - attualità in latino
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--- aggiornato
al 20 maggio 2005 --- |
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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati 2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
3) i redattori finnici interrompono le loro attività dal 17/06 al 26/08 per le vacanze estive |
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>>> TUMULTUS IN USBEKISTANIA
ORTI.
In urbe Andizan Usbekistaniae orti sunt tumultus, in quibus
complures centeni homines vitam amiserunt, cum milites regiminis
turbas reclamantium sclopetando dispergerent.
Unio Europaea et confoederatio Nato regimen Usbekistaniae
reclamatoresque monuerunt, ut stragem evitarent et modo pacifico
rem restituerent. Islam Karimov, praesidens Usbekistaniae,
greges extremistarum musulmanorum de tumultibus accusat, sed
sunt qui censeant vim contra reclamatores adhibitam esse,
ut Usbekistaniani, quorum sunt viginti sex miliones, intellegerent,
quae futura esset sors eorum, qui potestati praesidentis resistere
auderent. Illa autem ratio valere non videtur. Tumultus enim
in novas regiones, quae sunt prope fines Kirgisiae, iam extensi
esse dicuntur. Testes oculati narrant in illud confinium circiter
quinque milia hominum violentiam timentium confluxisse. Status
rerum et Russos et Americanos sollicitat, nam utrique volunt,
ut stabilitas in Usbekistania maneat. [Nuntios Latinos
20.05.2005 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright
Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> II GUERRA MONDIALE: IL GIORNO DELLA MEMORIA.
Ad Andizhan [nella valle di Fergana, santuario degli estremisti
islamici; ndt], in Uzbekistan, sono scoppiati gravi disordini,
durante i quali sono rimaste uccise diverse centinaia di persone,
giacché i militari hanno aperto il fuoco nel tentativo
di disperdere la folla dei manifestanti in rivolta [secondo
quanto riferito, i ribelli hanno assaltato la prigione della
città, liberando circa 4mila detenuti, tra cui prigionieri
politici e criminali comuni, al grido di ‘libertà
e giustizia’ e chiedendo le dimissioni del presidente
Karimov (nella foto), prima di tentare l’irruzione in
un edificio governativo; a dare fuoco alla miccia della protesta
è stata la richiesta di rilasciare 23 imprenditori
musulmani, arrestati con l’accusa di estremismo religioso;
ndt].
L’UE e la Nato hanno lanciato un appello al governo
uzbeco ed ai ribelli perché evitino ulteriori spargimenti
di sangue e risolvano la crisi in modo pacifico.
Islam Karimov, presidente dell’Uzbekistan, accusa i
gruppi estremisti islamici di essere i reali responsabili
dei tumulti, ma aleggia il sospetto, comunque non provato,
che si sia trattato di un atto di forza (del Governo) inteso
a mostrare agli abitanti dell’Uzbekistan – 26
milioni, in tutto – la fine riservata a coloro che osassero
contestare il potere presidenziale.
Secondo fonti ufficiose, infatti, i disordini si sono già
estesi in altre regioni al confine con la Kirgizia; testimoni
oculari rivelano che lungo quella linea di confine sono confluiti
circa 5mila profughi, per sfuggire alle violenze.
L’evolversi dei fatti desta preoccupazione nella Russia
e negli Usa: entrambi i Paesi hanno interesse a che la situazione
in Uzbekistan rimanga stabile.
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>>> NORVEGIA CENTENARIA.
In Norvegia die septimo decimo mensis currentis (17.5.) fuit
dies festus nationalis, quo independentia centenaria celebrabatur.
Sollemnia per totum annum, maxime autem mense Iunio, fient.
Norvegi sui iuris facti sunt, cum unio, quam cum Suetis habebant,
post suffragium populi anno millesimo nongentesimo quinto
(1905) dissolveretur. Nationalis dies festus a Norvegis illo
mensis Mai die celebratur, quia patria eorum abhinc centum
nonaginta unum annos, id est die septimo decimo mensis Mai
anno millesimo octingentesimo quarto decimo (17.5.1814), suam
constitutionem accepit et unione cum Suetia iuncta a Dania
separata est. [Nuntios Latinos 20.05.2005 redegit
Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> CENT’ANNI DI NORVEGIA.
Giornata di festa nazionale, il 17 di questo mese, in Norvegia,
per il centenario dell’indipendenza. Le celebrazioni
continueranno per l’intero arco dell’anno, raggiungendo
il culmine a giugno.
La Norvegia ha conquistato l’indipendenza [sui iuris
facti sunt] in seguito ad un plebiscito che, nel 1905, sancì
la fine dell’unione con la Svezia.
La scelta dei Norvegesi di celebrare la festa nazionale proprio
il 17 maggio è dovuta al fatto che 191 anni fa, ovvero
il 17 maggio 1814, il Paese formalizzò una costituzione
autonoma e, costretto all’unione con la Svezia, si separò
dalla Danimarca [la fine dell’unione tra Svezia
e Norvegia, nel 1905, costituisce uno dei pochissimi esempi
di scioglimento pacifico nel XX secolo, benché fosse
accompagnata da movimenti militari e fosse sempre presente
la paura dello scoppio di una guerra; l’unione tra i
due Paesi era, comunque, un’unione ‘sciolta’:
essi erano autonomi in molti ambiti: anche se lo scopo principale
dell’unione era quello di creare una difesa comune,
di fatto l’organizzazione militare di difesa non era
ripartita, mentre dal punto di vista degli affari interni,
del commercio, dell’industria e della cultura, la Svezia
e la Norvegia era vicini indipendenti: era piuttosto attraverso
la condivisione dello stesso re e della stessa politica estera
che l’unione traeva il proprio senso di esistere; ndt
(liberamente tratto da amb-norvegia.it); nella foto, re Harald
di Norvegia e la regina Sonja].
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>>> DE AEQUALITATE
FEMINARUM.
Forum Mundi Oeconomicum (WEF) aequalitatem feminarum et virorum
in duodesexaginta terris comparavit. Ex eventu investigationis
patet aequalitatem esse maximam in terris septentrionalibus,
quae primos quinque locos occupaverunt.
Minimae enim sunt differentiae aequalitatis virorum et feminarum
in Suetia, Norvegia, Islandia, Dania, Finnia. Respiciebantur
in illa investigatione stipendia, cursus honorum, vita politica,
educatio, cura valetudinis aliaque servitia publica, atque
quaesitum est, quales in eis essent differentiae sexuum. Pro
materia adhibebantur tam statistica quam colloquia interrogatoria.
Longissimae ab aequalitate aberant feminae Turcae et Aegyptiae.
Terrae septentrionales a Foro Mundi Oeconomico ceteris pro
exemplo commendabantur. [Nuntios Latinos 20.05.2005
redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> PARI OPPORTUNITÀ.
Il World Economic Forum (WEF [Forum Economico Mondiale]) ha
stilato un rapporto comparativo, su un campione di 58 Paesi,
avente come oggetto le ‘pari opportunità’
[aequalitas feminarum et virorum; nella fattispecie, sono
state analizzate le situazioni nei 30 Stati membri dell’
‘Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico’
(OCSE) e in 28 Paesi emergenti; il WEF è un’organizzazione
internazionale, peraltro molto contestata dai no-glogal, preposta
allo studio ed alla fattibilità dello sviluppo delle
politiche economiche e commerciali comuni in ambito europeo;
nata nel 1970 per opera di Klaus Schwab, professore di Business
Administration, e sostenuta da diverse associazioni industriali,
col patronato della Commissione della Comunità Europea,
ha sede permanente a Davos, in Svizzera; ndt].
Secondo quanto risulta dalla ricerca, l’uguaglianza
tra i sessi ha raggiunto traguardi massimi nei Paesi del Nord
– Svezia, Norvegia, Islanda, Danimarca, Finlandia, dove
appunto il ‘gap’ di opportunità è
il più esiguo –, Paesi che occupano i primi 5
posti (nella speciale classifica).
Lo studio è stato condotto su un piano sia statistico
– utilizzando quali parametri l’ammontare degli
stipendi, la carriera [cursus honorum], la partecipazione
politica, il grado di formazione, di benessere e altre pubbliche
opportunità – che sondaggistico – si è
investigato sulla natura e sulla reale consistenza della diseguaglianza.
Pari opportunità praticamente precluse alle donne turche
ed egiziane, mentre i Paesi del Nord sono stati indicati dal
WEF quali esempio da seguire per le altre Nazioni [l’Italia
detiene il primato negativo per partecipazione e opportunità
economiche (51esimo e 49esimo posto), mentre si colloca al
48esimo posto per presenze femminili al potere e al 41esimo
per accesso all’educazione; punti di forza restano però
la tutela della salute e maternità: qui il nostro Paese
scala la classifica, riuscendo a conquistare l’11esimo
posto; ndt].
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
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