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Progetto Ovidio - attualità in latino
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--- aggiornato
al 4 febbraio 2005 --- |
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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati 2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
3) i redattori finnici interrompono le loro attività dal 17/06 al 26/08 per le vacanze estive |
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>>> COMITIA IN IRAQUIA
FACTA.
Die Dominico (30.1.) in Iraquia comitia habita sunt, in quibus
parlamentum ducentorum septuaginta quinque delegatorum interim
creatum est.
Suffragiis computatis eventus electionis decem fere diebus
comperietur.
Opinione plures Iraquiani ad urnas accesserunt, etsi rebelles
ictibus suicidiariis eos impedire et perturbare conabantur.
In regionibus Curdorum et shiitarum frequentia fuit multo
maior quam apud sunnitas, ex quibus pauci sententiam tulerunt.
Cum in aliis partibus suffragium iam coeptum esset, in quibusdam
oppidis sunnitarum conclavia suffragiis dandis destinata diu
clausa manserunt.
Omnino circiter sexaginta centesimae Iraquianorum ius suffragii
habentium electionibus interfuisse putantur. Comitia Iraquianorum
in variis mundi partibus laudata sunt.
Praesidens Americanus George W. Bush et Tony Blair, minister
primarius Britanniae, audaciam Iraquianorum laudibus extulerunt,
cum illi minis rebellium neglectis ad urnas accedere ausi
essent.
Etiam moderatores Francorum, qui obstiterant, ne bellum Iraquiae
inferretur, comitia felicissime acta esse professi sunt. [Nuntios
Latinos 4.02.2005 redegit Tuomo Pekkanen - ©
Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> ELEZIONI IN IRAQ.
In Iraq, domenica (30 gennaio), si è votato per l’elezione
dell’Assemblea Nazionale [‘parlamentum’
è generico; ndt] di transizione [interim], composta
da 275 deputati [l’Assemblea funzionerà da
parlamento fino allo svolgimento di elezioni per un organo
permanente; nella foto, donne irachene in fila per il voto;
ndt]. Il risultato ufficiale del voto si conoscerà
all’incirca 10 giorni dopo la chiusura dei seggi.
Come da previsione [opinione], la maggior parte degli Iracheni
si è recata alle urne, benché i ribelli tentassero
di stornarli e scoraggiarli con attentati suicidi.
Nelle zone a prevalenza curda e sciita, l’affluenza
è stata molto maggiore rispetto a quella verificatasi
nelle zone abitate dai Sunniti, pochi dei quali hanno espresso
il loro voto.
Mentre nelle altre zone erano già cominciate le operazioni
di voto, in alcune città sunnite le cabine elettorali
[conclavia suffragiis dandis destinata] rimanevano a lungo
chiuse.
Secondo stime ufficiali, in tutto, ha votato il 65% degli
Iracheni aventi diritto.
Le elezioni irachene sono state salutate con plauso in varie
parti del mondo. Il presidente statunitense George W. Bush
ed il premier britannico Tony Blair hanno elogiato la grande
prova di coraggio offerta dagli Iracheni nel recarsi alle
urne nonostante le minacce dei ribelli. Anche il governo francese,
contrario all’intervento armato in Iraq, ha espresso
soddisfazione per le avvenute elezioni.
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>>> DE PROVINCIA ACEH
CONSULTATIONES.
Delegati Indonesiae et provinciae Aceh in Finniam ad triduum
convenerunt, ut duce pristino Finnorum praesidente Martti
Ahtisaari de bello componendo consulerent.
Difficillimae autem controversiae in proximum conventum dilatae
sunt, in quem Ahtisaari delegatos invitavit.
Provincia Aceh, dives petrolei, ante quinquaginta quinque
annos ad Indonesiam annexa est. Fautores motus, qui dicitur
"Aceh libera", censent illam annexionem iniustam
fuisse et regimen Indonesiae accusant, quod opes provinciae
naturales sibi eripuerit.
De pace iam antea re infecta consultatum est. Duobus annis
ante inter partes de ignistitio convenit, sed post sex menses
bellum denuo susceptum est. [Nuntios Latinos 4.02.2005
redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> ACEH: SI NEGOZIA.
Una delegazione del governo indonesiano e rappresentanti della
provincia di Aceh si sono incontrati in Finlandia per una
‘tre giorni’ dedicata ai colloqui di pace, sotto
la mediazione dell’ex presidente finnico Martti Ahtisaari.
In realtà, i punti più delicati della questione
sono stati rinviati ad una prossima sessione negoziale, cui
Ahtisaari ha invitato le controparti [infatti, i colloqui
suddetti si sarebbero limitati a coordinare gli aiuti dopo
il devastante maremoto del mese scorso, sorvolando questioni
politiche; ndt].
La provincia di Aceh, ricca di petrolio, è stata annessa
all’Indonesia 55 anni fa. I militanti del Gerrakan Aceh
Merdeka [cosiddetto GAM, ‘movimento (islamico) Aceh
libero’; ndt] ritengono illegittima tale annessione
ed accusano il governo indonesiano di aver depredato le risorse
naturali della provincia [nel 1959, a causa delle sue
peculiarità culturali e religiose, l’Aceh –
che conta oggi 4,5 milioni di abitanti – ottenne dall’Indonesia
un certa autonomia con la definizione di ‘special territory’;
tuttavia, le pulsioni indipendentiste non si sono mai assopite,
tal che, dopo una sanguinosa repressione dell’esercito,
Hasan di Tiro, oggi 74enne, ha fondato nel 1976 il Gam, autoproclamandosi
presidente; nella foto, il leader del movimento, all’epoca
ed oggi; ndt].
Già in precedenza s’erano intavolati negoziati
di pace, ma senza risultato [re infecta]: due anni fa si giunse
ad una tregua, ma dopo 6 mesi il conflitto ricominciò.
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>>> DE LINGUIS UNIONIS
EUROPAEAE.
In Unione Europaea sunt viginti quinque nationes et viginti
linguae officiales.
Omnes magistratus Unionis ius sua lingua utendi habent, quam
ob rem orationes et scripta eorum in ceteras linguas verti
debent.
Cum sermones singulis linguis habiti in ceteras vertuntur,
coniunctiones linguarum sunt trecentae octoginta.
Anno 2007 Bulgaria et Croatia et Romania in Unionem acceptis
numerus linguarum officialium erit viginti tres, ex quibus
quingentae sex coniunctiones fient.
Sumptus interpretationis iam hoc anno unum miliardum et ducentas
miliones euronum faciunt neque interpretes linguarum rariorum
periti facile inveniuntur.
Quae cum ita sint, plerique magistratus in rebus Unionis agendis
lingua Anglica, rarius Francica aut Germanica utuntur. Sed
praesertim Franci superioritatem Anglicae linguae concedere
nolunt.
Sunt quidem qui censeant linguam Latinam in usum Unionis Europaeae
resuscitandam esse, sed voluntas politica ad rem efficiendam
deest. [Nuntios Latinos 4.02.2005 redegit Tuomo Pekkanen
- © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> LE LINGUE DELL’UNIONE EUROPEA.
L’UE annovera 25 Stati membri e 20 lingue ufficiali.
Tutti i rappresentanti dell’Unione hanno diritto ad
utilizzare la propria lingua madre, ragion per cui discorsi
e documenti scritti necessitano di traduzione nelle altre
lingue. Dal momento che i discorsi tenuti in una lingua vengono
tradotti nelle altre, il totale di versioni in lingua è
di 380 [ogni lingua dev’essere tradotta nelle restanti
19; 20 x 19 = 380; ndt].
Nel 2007 – con l’entrata nell’Unione di
Bulgaria, Croazia e Romania – il numero delle lingue
ufficiali salirà a 23, tal che il totale delle versioni
in lingua sarà di 506 [stesso ragionamento: ogni
lingua dovrà essere tradotta nelle restanti 22; 23
x 22 = 506; ndt].
Già previsti, per quest’anno, 1 miliardo e 200
milioni di euro di spesa per il servizio di traduzione, né
del resto è facile trovare interpreti specializzati
in lingue di minore diffusione. Stando così le cose,
la maggior parte dei rappresentanti fa uso della lingua inglese,
più raramente della francese e della tedesca, nell’esercizio
delle proprie mansioni in seno all’UE. Tuttavia, i Francesi
soprattutto sono restii a concedere il primato alla lingua
inglese.
Secondo alcuni, sarebbe opportuno resuscitare il latino come
lingua ufficiale dell’Unione Europea: ma la proposta
non trova consensi nel mondo politico [nel riquadro, la
‘Torre di Babele’ (Brügel)].
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
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