>>> MAGNA STRAGES MATRITI FACTA.

Ut iam omnibus constat, die undecimo mensis Martii (11.3.) Matriti, in urbe capite Hispaniae, series ictuum terroristicorum accidit, qua ducenti homines vitam amiserunt et mille quadringenti sauciati sunt.
Facinus ita dispositum erat, ut illo die mane, cum commeatus publicus ubique frequentissimus esset, decem bombae singulis minutis interiectis in tribus stationibus ferriviariis Matritensibus exploderentur. Ex eis septem media fere urbe, reliquae autem in suburbio displosae sunt. "Crederes finem omnium rerum advenisse", dixerunt quidam testes oculati vestigia caedis describentes. Communis opinio est illud scelus a musulmanis extremistis perpetratum esse. [Nuntios Latinos 19.03.2004 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

>>> CARNEFICINA A MADRID.

Com’è oramai di comune dominio, l’11 marzo a Madrid, la capitale spagnola, s’è verificata una serie di attentati terroristici, con un bilancio di 200 morti e 1400 feriti [triste primato: in assoluto, il più grave attentato in Europa; ndt].
Durante l’ora di punta del mattino, dieci bombe sono state fatte scoppiare, con intervallo di pochi minuti l’una dall’altra, in tre stazioni ferroviarie madrilene, sette nel centro cittadino, le restanti nel suburbio. Questo il piano terroristico. ‘Da apocalisse’, hanno commentato i testimoni, nel descrivere lo scenario della strage.
La responsabilità dell’attentato viene unanimemente attribuita all’estremismo islamico [Al Qaeda, infatti, l’ha rivendicato; a caldo, la responsabilità era stata invece attribuita ai separatisti baschi dell’Eta; ndt].

>>> COMITIA HISPANIAE PARLAMENTARIA.

Impetus in Matritum factus etiam magnam vim ad politicam Hispaniae internam contulisse videtur.
Namque electionibus parlamentaribus ibidem die Dominico institutis socialistae praeter exspectationem superiores discesserunt sententiarum longe maiorem partem consecuti. Apparet regimen Hispaniae conservativum talem poenam stragis Matritensis pertulisse. [Nuntios Latinos 19.03.2004 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

>>> SPAGNA: ELEZIONI PARLAMENTARI.

Gli attentati perpetrati a Madrid hanno avuto forti ripercussioni anche sulla politica interna spagnola; a sorpresa, infatti, nelle elezioni parlamentari tenutesi domenica [14 marzo; ndt] nel Paese, il partito socialista ha vinto, conquistando la maggioranza assoluta dei voti. Il governo di destra ha evidentemente pagato lo scotto per la strage di Madrid [secondo gli osservatori politici, infatti, il voto sarebbe stato caratterizzato dalla rabbia degli elettori per il modo in cui il governo ha gestito la vicenda degli attentati: Aznar avrebbe nascosto la verità, privilegiando la pista dell’Eta rispetto a quella islamica; si tenga poi conto che la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica spagnola si è da tempo schierata contro la politica interventista dell’ex-premier in Iraq; ad onor del vero, della stessa opinione a riguardo della matrice terroristica, all’inizio, era stato anche Zapatero (nella foto), leader dei socialisti e nuovo presidente del consiglio; all’ordine del giorno del governo appena eletto, il ritiro (quasi) immediato delle truppe; ndt].

>>> PUTIN PRAESIDENS ITERUM CREATUS.

In Russia pridie Idus Martias comitia praesidentialia habita sunt.
Iam eodem die vesperi Vladimir Putin se victorem suffragii professus est votorum amplius septuaginta centesimas adeptus. Quae cum ita essent, Putin a populo iterum dignus ductus est, cui summa rerum Russiae committeretur. Competitores eius modestum successum habuerunt: Nikolai Haritonov, candidatus communistarum, suffragiorum quattuordecim centesimas sibi conciliavit, cum ceteri ambitores ne quinas quidem centesimas acciperent. [Nuntios Latinos 19.03.2004 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

>>> PUTIN RELOAD.

Il 14 marzo si sono tenute, in Russia, le elezioni presidenziali. Già in serata, Vladimir Putin [nella foto] strombazzava la propria vittoria, ottenuta con una maggioranza oltrepassante il 70% dei voti: il popolo ha dunque rinnovato a Putin il mandato di governo.
Modesti, invece, i risultati racimolati dagli avversari: Nikolai Haritonov, candidato del partito comunista, s’è attestato al 14% dei consensi, gli altri addirittura al di sotto del 5% [a sentire, tuttavia, l’ ‘Osce’ – ovvero, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa – le elezioni presidenziali russe, per quanto ben gestite, non avrebbero osservato, nel complesso, criteri democratici; sotto accusa, in primo luogo, il ruolo dei media nella campagna elettorale, media che non avrebbero garantito sufficiente visibilità agli antagonisti di Putin, mortificando il pluralismo ed ogni principio basilare del confronto politico; ndt].