>>> DUO NOBELISTAE MEDICINAE.

Hornotinum praemium Nobelianum medicinae investigatoribus Americanis Richard Axel et Linda B. Buck defertur, quippe qui de odoratu et eius receptoriis examinandis optime sint meriti.
Dicitur natura olfactus ex omnibus animantium sensibus usque ad hunc diem incognita fere fuisse.
Novi Nobelistae autem experimentis in muribus factis monstraverunt, quo modo moleculae olfactoriae e naso in cerebrum iter suum facerent et quibus rationibus mammalia varios odores perciperent et digererent. [Nuntios Latinos 8.10.2004 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

>>> DUE I NOBEL PER LA MEDICINA.

Il Nobel per la medicina di quest’anno [hornotinum] viene assegnato a due ricercatori statunitensi [verrebbe da dire: tanto per cambiare; gli Americani vincono (quasi) ininterrottamente questo Nobel da almeno 10 anni; ndt], Richard Axel [nella foto] e Linda B. Buck, per gli apprezzabili risultati conseguiti nei loro studi sul sistema olfattivo.
Fino ad oggi, tra tutti i sensi animali, la natura dell’olfatto è stata praticamente sconosciuta; i due nuovi Nobel, invece, hanno mostrato, con esperimenti di laboratorio condotti sui topi, in che modo le cellule olfattive comunichino lo stimolo dal naso al cervello e secondo quali meccanismi neuronali i mammiferi riescano a percepire e discernere i vari odori [i recettori dell’odore risiedono in cellule situate nella parte superiore del naso, l’epitelio olfattivo; nell’epitelio vi sono due grappoli di circa 5 milioni di cellule nervose racchiuse in pochi centimetri quadrati. Su ciascuno di questi neuroni vi sono minuscoli filamenti immersi in una mucosa e proprio a questi, simili ad antenne, aderiscono le cellule dell’odore; il contatto stimola la cellula che invia un segnale al cervello. Axel e la Buck hanno scoperto che questi recettori sono altamente specializzati e si attivano solo per un ristretto numero di sostanze; ndt (fonte: panorama.it)].

>>> MERCATURA ANIMALIUM ET PLANTARUM.

Bancokii, in urbe principe Thailandiae, hac septimana conventus centum sexaginta sex nationum habitus est ad considerandum, quibusnam terminis mercatura plantarum et animalium in periculum adductorum circumscriberetur.
Constat enim in foris orbis terrarum merces e partibus animalium et herbarum factas venales esse, quae quotannis multis miliardis euronum emuntur.
Iaponienses iam proposuerunt, ut sibi balaenas acutorostratas commercii causa captare liceret. Namibienses autem ebur elephantis Africani emptoribus venditare volunt. [Nuntios Latinos 8.10.2004 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

>>> COMMERCIO DI FAUNA E FLORA.

Questa settimana, si è tenuta a Bangkok – capitale della Thainlandia – una convention di (delegati di) 166 Paesi per ridefinire le quote stabilite per il commercio di piante ed animali a rischio estinzione [i Paesi di cui sopra aderiscono alla cosiddetta CITES, Convenzione di Washington sul commercio di flora e fauna minacciate di estinzione; ndt].
Com’è noto, gli estratti ricavati da animali e piante vengono venduti sui mercati mondiali, con un fatturato annuo di molti miliardi di euro.
Sollecita la richiesta d’autorizzazione, avanzata dal Giappone, di cacciare le balenottere rostrate, per ragioni appunto di mercato. Da parte sua, la Namibia vorrebbe invece smerciare l’avorio dell’elefante africano.