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Progetto Ovidio - attualità in latino
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--- aggiornato
al 16 aprile 2004 --- |
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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati 2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
3) i redattori finnici hanno interrotto le loro attività dal 18/06 al 20/08 per le vacanze estive, e durante le festività natalizie
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>>> RES IN IRAQUIA
GRAVESCUNT.
Unus annus transactus est, ex quo Americani nuntiaverunt copias
suas Bagdatum expugnasse et regimen Saddami Hussein profligasse.
Etsi Saddam Hussein deprehensus et in carcerem coniectus est,
tamen Iraquia pacari posse non videtur.
Impetus contra Americanos et foederatos continuantur et in
dies singulos recrudescunt.
Bello specie confecto circiter quingenti milites Americani
vitam amiserunt. Neque mireris, quod cives Americani de expeditione
in Iraquiam facta dubitare iam coeperunt. Ex demoscopiis ante
festum Paschatos factis apparet statum rerum in Iraquia aut
malum aut prorsus pessimum a maiore parte civium haberi. Quadraginta
sex centesimae (46%) civium putant melius futurum fuisse,
si expeditio in Iraquiam suscepta non esset. Triginta sex
centesimae (36%) censent copias ex Iraquia in patriam reducendas
esse, quia operationes secundum exitum habere non possint.
Multo maior pars, scilicet octoginta septem centesimae (87%)
civium, credunt fieri non posse, ut democratia in Iraquiam
inducatur. Etsi oeconomia apud Americanos crescere coepit
et numerus opere destitutorum deminuit, rebus in Iraquia male
gestis praesidens George W. Bush apud cives suos gratiam quam
habuit paulatim amittere videtur.
>>> CIVES PEREGRINI
IN IRAQUIA OBSIDES.
Circiter quadraginta cives peregrini ex duodecim nationibus
oriundi a rebellibus Iraquianis rapti obsides retinentur.
In via publica prope Bagdatum rebelles pro singulis Americanis
sibi traditis dena millena dollarorum, pro ceteris peregrinis
quina millena obtulerunt. Securitate ita deficiente operarii
et adiutores peregrini Iraquiam relinquere coeperunt. Germani
et Franci cives suos hortati sunt, ut quam primum domum reverterentur,
itemque Russi omnes operarios suos revocaverunt. Romano Prodi,
praeses Commissionis Europaeae, flagitavit, ut obsides quibuslibet
modis liberarentur. Cum de rebus Iraquiae interrogaretur,
respondit rerum condicionem ibi tam malam esse quam esse posset.
[Nuntios Latinos 16.04.2004 redegit Tuomo Pekkanen
- © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> S’AGGRAVA LA SITUAZIONE IN IRAQ.
E’ trascorso un anno da quando gli USA hanno annunciato
la presa di Baghdad e la caduta del regime di Saddam Hussein.
Eppure, benché il rais sia stato acciuffato ed incarcerato,
in Iraq la pace sembra ancora lontana. Continuano, infatti,
anzi aumentano col passar dei giorni, gli attacchi contro
gli Americani e gli Alleati.
Dalla fine della guerra, ammontano a circa 500 le vittime
tra i soldati americani.
Non c’è dunque da stupirsi se l’opinione
pubblica statunitense abbia cominciato a criticare l’intervento
armato in Iraq. Da sondaggi stilati a ridosso delle festività
pasquali, emerge tutto il pessimismo della maggioranza degli
Americani a riguardo della situazione irachena. Per il 46%
degl’interpellati, sarebbe stato meglio se si fosse
affatto evitato l’intervento, mentre il 36% ritiene
opportuno il ritiro delle truppe, dal momento che le operazioni
non lasciano intravedere esito positivo. La stragrande maggioranza,
ovvero l’87%, si dichiara scettica sulla possibilità
di esportare la democrazia in Iraq.
Per quanto l’economia Usa sia in crescita e l’occupazione
in ripresa, il presidente George W. Bush appare in progressivo
calo di popolarità presso i suoi concittadini: è
lo scotto per la cattiva gestione delle operazioni in Iraq.
>>> CITTADINI STRANIERI TENUTI IN OSTAGGIO IN IRAQ.
Sono circa 40 i cittadini stranieri, di 12 diverse nazionalità,
ad essere tenuti in ostaggio dai ribelli iracheni. Per ogni
americano sequestrato sulla via per Baghdad, i ribelli hanno
preteso un riscatto di 10mila dollari, 5mila dollari per ogni
ostaggio di altra provenienza.
In ragione delle precarie condizioni di sicurezza, i tecnici
ed i volontari stranieri hanno cominciato a lasciare l’Iraq.
La Germania e la Francia hanno sollecitato i propri concittadini
a tornare in patria quanto prima, e parimenti la Russia ha
richiamato i propri tecnici.
Il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, ha
chiesto con insistenza di tentare qualunque mezzo per la liberazione
degli ostaggi. Intervistato a riguardo della situazione in
Iraq, ha risposto che lì le cose non potrebbero andar
peggio [di questi giorni, purtroppo, la triste notizia
del rapimento di 4 italiani, e della tragica ed eroica morte
di uno di essi, Fabrizio Quattrocchi (nella foto); si sta
trattando, tra tante difficoltà e retroscena, per la
loro liberazione; ndt].
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>>> GLACIARIUM GROENLANDIAE
LIQUEFIERI.
Ex investigatione Britannica patet proximo millenio fieri
posse, ut glaciarium Groenlandiae liquefiat, si status caeli
eodem modo quo hodie caluerit. Glaciario dissoluto superficiem
Oceani in medio septem metris altiorem fore. Investigatores
Universitatis Radingensis credunt temperatura plus tribus
gradibus aucta glaciarium liquefactum iri. [Nuntios
Latinos 16.04.2004 redegit Tuomo Pekkanen - ©
Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> GROENLANDIA: I GHIACCIAI SI ASSOTTIGLIANO.
Da una ricerca inglese emerge un dato allarmante: se permane
l’attuale fenomeno di ‘effetto serra’, i
ghiacciai della Groenlandia, nel prossimo millennio, potrebbero
sciogliersi completamente, provocando un innalzamento medio
di 7 metri del livello delle acque. Secondo gli scienziati
dell’Università di Reading, basterebbe un aumento
di 3 gradi della temperatura.
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>>> PHOCAE IN CANADA
CAPTANTUR.
In Canada maxima captura phocarum incepit. Regimen Canadensium
venatoribus licentiam trecenta phocarum milia captandi dedit.
Maior pars ex his biduo capiuntur. Ante viginti quinque annos,
cum imagines parvularum phocarum, quae fustibus necabantur,
mentes hominum commovissent, venatio phocarum novellarum in
Canada vetita erat. [Nuntios Latinos 16.04.2004 redegit
Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> CANADA: CACCIA ALLE FOCHE.
E’ iniziata, in Canada, la più grande caccia
alle foche di sempre. Il governo canadese ha concesso licenza
per la caccia a 300 mila foche, la maggior parte delle quali
saranno razziate nell’arco di due giorni. 25 anni fa,
la caccia ai cuccioli di foca in Canada era stata abolita,
allorché le immagini delle piccole foche massacrate
a mazzate avevano impressionato l’opinione pubblica
mondiale [il piano triennale prevede l’abbattimento
di 975 mila foche fino al 2005 (350 mila per anno); la pelle
è il prodotto più ricercato: dev’essere
strappata entro i primi mesi di vita perché mantenga
il pregiato colore bianco; la pelliccia, il cui prezzo negli
ultimi due anni è raddoppiato, ha trovato nuovo mercati
in Polonia, Cina, Russia, oltre a quelli, preesistenti, di
Danimarca e Norvegia; un fiorente commercio con l’Asia,
inoltre, è incentrato sulle vendita del pene delle
foche, considerato un rimedio contro l'impotenza; secondo
il governo canadese, la caccia sarebbe condotta sulla base
di severi regolamenti: molte foche verrebbero uccise a fucilate,
non a bastonate; tuttavia, il numero di animali uccisi quest’anno
sarà il più alto degli ultimi decenni (fonte:
repubblica.it); ndt].
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
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