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Progetto Ovidio - attualità in latino
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--- aggiornato
al 24 gennaio 2003--- |
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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati 2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
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>>> INCENDIA IN AUSTRALIA
SAEVIUNT.
Incendia fruticetorum, quibus saeviora his centum annis non
fuerunt, regiones urbi Canberrae vicinas aliasque partes Australiae
in orientem solem et meridiem vergentes vastaverunt. Incitamentum
ignibus dederunt venti in campis planis vehementer flantes,
calores solis continui atque siccitas, qua adiuvante flammae
celeriter vagantur. Die Sabbati [18.1.2003] incendia incolis
inopinantibus ipsam urbem Canberram tam repente invaserunt,
ut aliquot homines perirent et circiter quadringenta aedificia
flammis delerentur. Duo milia quingenti homines domibus suis
relictis vim ignium effugerunt. Spissa nubes fumosa urbem
contexit et lumen solis obscuravit. [Nuntios Latinos
24.1.2003 redegit Reijo Pitkäranta - ©
Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> ALLARME INCENDI IN AUSTRALIA.
Gl'incendi delle zone forestali, i più gravi verificatisi
nell'arco di questo secolo, hanno devastato i dintorni di
Canberra e altre regioni del sud-est dell'Australia. I focolai
d'incendio sono stati alimentati dai forti venti spiranti
in pianura, dalla persistente canicola e dalla siccità,
che favorisce il rapido propagarsi delle fiamme. Nella giornata
di sabato [18.1.2003], il fuoco ha aggredito la stessa Canberra,
cogliendone di sorpresa gli abitanti: il fuoco ha attecchito
tanto rapidamente da far registrare alcune vittime e la distruzione
di circa 400 edifici. 2500 gli sfollati, dinanzi alla minaccia
delle fiamme. Una densa coltre di fumo ha avvolto la città,
oscurando il sole.
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>>> CONTRA BELLUM PRO
PACE.
In variis orbis terrarum regionibus reclamationes contra bellum
Iraquiae inferendum factae sunt. Defensores pacis in magnis
urbibus tam Asiae et Europae quam etiam Americae septentrionalis
cum suis praeconiis insignibusque convenerunt et agmine facto
prodierunt. In Iaponia reclamationibus interfuerunt complura
milia hominum. Consiliis Americanorum bellicis etiam in Germania,
Francia, Britannia atque apud nationes Arabicas obsistitur.
Moscuae aliquot centeni reclamatores ante aedes delegationis
Americanae flagitaverunt, ut Americani manus de Iraquia auferrent.
Sex milia hominum, Gothoburgi Suetiae contra bellum reclamantes,
in praeconiis suis etiam dictaturam praesidentis Saddam Hussein
damnaverunt. [Nuntios Latinos 24.1.2003 redegit Reijo
Pitkäranta - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> SI' ALLA PACE, NO ALLA GUERRA!
In diversi Paesi del mondo si sono tenute manifestazioni di
protesta contro la guerra in Iraq. I pacifisti si sono ritrovati
nelle metropoli asiatiche ed europee - ma anche dell'America
del Nord - e hanno sfilato in folla [agmine facto prodierunt],
tra slogan e bandiere. In Giappone, hanno partecipato alla
protesta parecchie migliaia di manifestanti. I propositi guerrafondai
degli USA trovano opposizione e disapprovazione anche in Germania,
in Francia, in Inghilterra e nei Paesi Arabi. A Mosca, alcune
centinaia di manifestanti, radunatisi dinanzi all'Ambasciata
americana, hanno intimato agli USA di togliere le mani dall'Iraq.
I 6mila manifestanti di Goteborg, in Svezia, hanno condannato,
nei loro slogan, anche il regime dittatoriale del presidente
Saddam Hussein [da notare il sottile ed allusivo distinguo
politico del redattore finnico sulla manifestazione svedese,
ndt].
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>>> DISCRIMEN COREAE
SEPTENTRIONALIS.
Coreani septentrionales mense Octobri programmata nuclearia
continuanda susceperunt, quo factum est, ut Americani auxilia
cibaria illis suppeditare intermitterent. Ex viginti tribus
milionibus incolarum Coreae septentrionalis octo fere miliones
extrema fame tantopere laborant, ut haud procul absint, quin
cibo deficiente pereant. Septentrionalis Corea est civitas
Stalinistica, in qua condiciones vitae sunt miserabiles. Compertum
est a profugis ibi esse castra carceralia, peiora quam Auschwitz,
in quae captivi politici mitterentur. Americani nuntiaverunt
se ad cooperationem oeconomicam cum Coreanis septentrionalibus
paratos esse ea condicione, ut illi nuclearia programmata
deponerent. [Nuntios Latinos 24.1.2003 redegit Reijo
Pitkäranta - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> LA CRISI NORDCOREANA.
La Corea del Nord, durante il mese di ottobre, ha ripreso
il programma di sviluppo nucleare, ragion per cui gli USA
hanno interrotto le forniture di aiuti alimentari. Dei 23
milioni di nordcoreani, quasi 8 soffrono la fame nera, e la
probabilità di morte per denutrizione è molto
alta. La Corea del Nord è un Paese a regime stalinista
[sotto la dittatura di Pyongyang, ndt], dalle miserevoli
condizioni di vita. Dai profughi vi è stata denunciata
l'esistenza di campi di concentramento [castra carceralia]
- peggiori addirittura di Auschwitz - nei quali vengono rinchiusi
i prigionieri politici.
Gli Usa si sono dichiarati disposti ad una cooperazione economica
con la Corea del Nord, solo a patto ch'essa rinunci al programma
nucleare.
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy
le mie traduzioni e le mie note sono copyleft - Bukowski
la ricerca iconografica è stata effettuata tramite l'apposita
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