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Progetto Ovidio - attualità in latino
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--- aggiornato
al 21 marzo 2003--- |
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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati 2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
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>>> BELLUM ORTUM EST.
Die Iovis [20.3.] multo mane bellum ortum est. Primi impetus
de navibus militaribus Americanorum in Sinu Persico et Mari
Rubro positis facti sunt. Destinatum principale quadraginta
missilium circumvagantium Tomahawk fuit Saddam Hussein et
eius praetorium. Ille autem, statim postea, oratione televisifica
cives suos ad bellum fortiter gerendum hortatus est. [Nuntios
Latinos 21.3.2003 redegit Tuomo Pekkanen - ©
Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> GUERRA.
La guerra è scoppiata nelle primissime ore del mattino
di giovedì [20.3.2003]. I primi attacchi sono partiti
dalle navi militari statunitensi di stanza nel Golfo Persico
e nel Mar Rosso. Obbiettivo principale dei 40 missili Tomahawk
lanciati Saddam Hussein e il suo quartier generale. Il rais,
tuttavia, appena dopo l'attacco, in un discorso in diretta
sulla televisione irachena, ha incitato il suo popolo ad una
coraggiosa resistenza.
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>>> ULTIMUM POSTULATUM
AMERICANORUM.
Postquam Americani cum Hispanis et Britannis Consilio Securitatis
frustra persuadere conati sunt, ut sibi licentiam in Iraquiam
invadendi permitteret, nullae rationes diplomaticae iam restabant,
quibus bellum vitaretur. Praesidens George W. Bush orationem
televisificam habuit, qua ultimum postulatum praesidenti Saddam
Hussein transmisit: Decennia fraudis et crudelitatis iam praeterisse;
Saddam Hussein cum filiis intra duodequinquginta horas in
exsilium iret; id nisi fecisset, bellum ab Americanis sociisque
eorum tempore opportuno susceptum iri. Idem milites Iraquianos
hortatus est, ne pro regimine moribundo pugnarent neve arma
interneciva adhiberent.
Saddam Hussein postulatum Americanorum ilico repudiavit: Iraquianos
ad impetum repellendum et hostes profligandos paratos esse.
His verbis dictis iam dubium non erat, quin bellum oreretur.
Tum inspectores armorum et officiales Nationum Unitarum ex
Iraquia revocati sunt. Etiam alii peregrini et Iraquiani,
qui occasionem adhuc habebant, Bagdatum reliquerunt. [Nuntios
Latinos 21.3.2003 redegit Tuomo Pekkanen - ©
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Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> ULTIMATUM STATUNITENSE.
Dopo l'ultimo e vano tentativo, avanzato dal fronte USA-Spagna-Inghilterra,
di ottenere dal Consiglio di Sicurezza (dell'Onu) il nulla
osta all'invasione armata dell'Iraq, la macchina diplomatica
si arrendeva di fronte all'oramai inevitabile scoppio delle
ostilità.
Il presidente George W. Bush ha tenuto un discorso televisivo,
nel quale ha intimato al rais Saddam Hussein un ultimatum,
dettando le seguenti condizioni: che si dicesse basta a decenni
di regime dispotico e crudele; che Saddam Hussein, con i figli,
andasse in esilio entro 48 ore; in caso contrario, il perentorio
attacco degli Usa e dei suoi alleati. Bush, inoltre, ha esortato
i soldati iracheni a non battersi per un regime destinato
oramai a sfaldarsi, e a non far ricorso ad armi di distruzione
di massa [interneciva].
Saddam Hussein ha respinto, con pronta fermezza, il diktat
statunitense. Le sue parole - che gli Iracheni sono pronti
alla resistenza e a far strage del nemico - non lasciavano
dubbi sull'inevitabilità della guerra. Gl'ispettori
e gli ufficiali dell'Onu sono stati allora fatti rientrare
dall'Iraq. Anche altri stranieri ed Iracheni, che ne avessero
ancora opportunità, hanno lasciato Bagdad.
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>>> PARLAMENTUM BRITANNIAE
BELLUM PROBAVIT.
Quamquam multi delegati in parlamento Britanniae bellum Iraquiae
inferendum iustum non habebant, tamen maior pars eorum propositum
regiminis comprobavit, ex quo exercitui Britannorum permitteretur,
ut Iraquiam omnibus rationibus necessariis adhibitis armis
exueret. Eodem die tres ministri regiminis Britannici, consilio
bellico intercedentes, a munere discesserunt. [Nuntios
Latinos 21.3.2003 redegit Tuomo Pekkanen - ©
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Broadcasting - Yleisradio
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>>> IL PARLAMENTO BRITANNICO HA VOTATO A FAVORE DELLA
GUERRA.
Sebbene molti parlamentari inglesi ritenessero illegittimo
l'intervento armato in Iraq, la maggioranza del Parlamento
ha tuttavia votato a favore della decisione del Governo d'inviare
l'esercito, quale soluzione ultima al disarmo iracheno. Nello
stesso giorno, tre ministri del governo inglese - contrari
alla deliberazione bellica - hanno rassegnato le dimissioni.
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
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