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>>> DE CONDICIONE BELLI
IRAQUICI.
Bellum Iraquicum exacerbescere videtur, nam primae Americanorum
et socium legiones iam portis urbis Bagdati appropinquant
et ab eis spatium nonnisi aliquot chiliometrorum absunt. Pars
exercitus intra zonam rubram sic dictam venit, ubi hae copiae
telis propugnatorum urbis expositae sunt. Milites autem maritimi
ponte Tigridis transito per ripam fluminis septentrionalem
progressi Bagdatum versus procedunt. Eodem tempore cohortes
republicanae, quae regimini Iraquiae praesidio esse consueverunt,
Bagdatum viribus unitis defendere parant. Itaque nemo scit,
quam difficile obsessoribus futurum sit illam urbem expugnare.
[Nuntios Latinos 4.4.2003 redegit Reijo Pitkäranta
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>>> GLI SVILUPPI DEL CONFLITTO IRACHENO.
Il conflitto iracheno è nella sua fase più dura
e delicata: le prime truppe americane ed alleate, infatti,
sono oramai a ridosso di Baghdad: le divide una distanza di
soli alcuni chilometri. Parte dell’esercito è
penetrato nella cosiddetta “zona rossa”, ovvero
la zona dove più fitto è il fuoco di cinta.
Su un altro versante, i marines [milites maritimi] –
dopo aver attraversato il ponte del Tigri – avanzano
verso Baghdad costeggiando la riva settentrionale del fiume.
Contemporaneamente, la guardia repubblicana – addestrata
ad essere il presidio scelto del regime iracheno – si
prepara a difendere, compatta, la capitale. Pertanto, valutare
quanto difficile sarà, per gli assedianti, espugnare
la città rimane, per ora, azzardato.
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>>> PNEUMONIA IN SINIS
PERICULOSA.
Mense Februario exeunte in Sinis pneumonia novi generis periculosissima
inventa est, quae iam sexaginta fere hominibus in omnibus
orbis terrarum partibus perniciei fuit. Etiam Carlo Urbani,
medicus Italus, qui hunc morbum primus dignoverat, die Saturni
contagio eiusdem periit. Numerus eorum, qui hac febri SARS
appellata impliciti sunt, in praesenti duorum fere milium
est. Rerum condicio pessima est in Sinis et Hongcongi, sed
virus pestilentiae per viatores etiam in Europam et Americam
Septentrionalem serpsit. Quam ob rem omnibus rationibus cavendum
est, ne haec epidemia in pandemiam crescat. [Nuntios
Latinos 4.4.2003 redegit Reijo Pitkäranta -
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>>> CINA: POLMONITE KILLER.
Verso la fine di febbraio, in Cina è stata scoperta
una pericolosissima polmonite atipica [novi generis], che
ha già mietuto una sessantina di vittime nel mondo.
Anche il medico italiano Carlo Urbani [nella foto],
il primo a diagnosticare tale morbo, essendone rimasto affetto
è deceduto nella giornata di sabato [29 marzo 2003;
ndt].
Il numero di coloro che, attualmente, risultano aver contratto
la cosiddetta febbre SARS [acronimo di “severe acute
respiratory sindrome”, grave sindrome respiratoria acuta;
ndt] s’aggira intorno ai duemila casi.
La situazione si presenta molto grave in Cina e ad Hong Kong:
ma il virus infettivo s’è infiltrato anche in
Europa ed in America Settentrionale, veicolato da turisti
e viaggiatori.
Bisogna, perciò, prendere tutte le precauzioni a che
tale epidemia non s’aggravi in pandemia [ovvero,
non s’estenda a “tutta la popolazione” (questo
il significato greco del termine) mondiale; ndt].
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>>> MUMIA VETUSTISSIMA
REPERTA.
Die Dominico archaeologi Aegyptii arcam ligneam quinque milibus
annorum ante factam aperuerunt. In ossibus ibi conditis restabant
signa resinae, quam ad mortuos mumificandos in Aegypto olim
adhibitam esse constat. Quae cum ita sint, ars mumificandi
multo vetustior esse videtur quam antea creditum est. Mumia
reperta est in uno e viginti sepulcris prope urbem Cairum
sitis, quam ob rem speratur fore, ut materies archaeologica
etiam pluribus huius generis inventis augeatur. [Nuntios
Latinos 4.4.2003 redegit Reijo Pitkäranta -
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>>> SCOPERTA MUMMIA ANTICHISSIMA.
Domenica [30 marzo 2003; ndt], archeologi egiziani
hanno dischiuso un sarcofago in legno risalente a ben 5 mila
anni fa. Sulle ossa in esso contenute restavano residui di
resina, materia che – com’è noto –
s’usava per la mummificazione nell’antico Egitto.
Tale scoperta farebbe arretrare, e di molto, le stime a riguardo
dell’antichità della pratica della mummificazione.
La mummia è stata trovata in uno dei 20 siti funebri
che punteggiano i dintorni del Cairo: si spera, dunque, che
altre, numerose scoperte di questo tipo possano far conseguire
importanti progressi all’archeologia.
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
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