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Progetto Ovidio - attualità in latino

--- aggiornato al 12 dicembre 2003 ---


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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati
2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana

Le criminalità organizzate nell'Italia meridionale continentale (articolo dal sito del Sisde)


>>> CENTENOS A MAFIA OCCISOS.

Institutum nomine Eurispes nuperrime rettulit ordinem mafiosorum his quattuor annis in Italia complures centenos homines occidendos curavisse.
Maiorem partem caedium perpetratam esse in Campania meridionali, ubi Camorra, ordo nefariorum Neapolitanus, sedem habet. [Nuntios Latinos 12.12.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> CENTINAIA I… ‘TANO DA MORIRE’.


L’Istituto ‘Eurispes’ [Istituto (senza scopo di lucro) di Studi Politici, Economici e Sociali; ex Ispes; ndt] ha rilevato, in uno studio recente, che la mafia, negli ultimi quattro anni, ha fatto uccidere parecchie centinaia di persone [secondo lo studio, per la precisione, sono 666 i casi di omicidi per motivi di mafia, camorra o ‘ndrangheta che si sono verificati nell’arco degli anni 1999-2003, in Italia; numero, manco a dirlo, particolarmente sinistro; ndt].
La maggior parte degli omicidi è avvenuta in Campania meridionale, roccaforte della camorra, la malavita organizzata del napoletano.


'La balcanizzazione della Russia': un durissimo articolo firmato da Gennadij Zjuganov


>>> COMITIA RUSSIAE.

Comitia, quibus nova duma sive camera parlamenti inferior crearetur, die Dominico (7.12.) in Russia facta sunt. Factiones, quae praesidentem Vladimirum Putin sustinent, maiorem partem delegatorum obtinuerunt.
Ex his factionibus longe maxima est ?Russia Unita?, cui triginta septem centesimae suffragiorum datae sunt.
Communistae circiter tredecim centesimas ceperunt, democratae liberales plus quam undecim, factio Rodina (Patria) novem.
Ceterae partes, minus quam quinque centesimas consecutae, delegatos in nova duma non habebunt.
Gennadi Zjuganov, dux communistarum, electiones fabulam ridiculam appellavit.
Etiam observatores peregrini multa in eis reprehenderunt: comitia Russiae condicionibus internationalibus non respondisse, peccatum esse tam in ambitione electorali quam in suffragiis dandis et computandis; electiones praesertim eo depravatas esse, quod pecuniis publicis et televisione statali tantum partes, quae praesidenti faverent, suffragantibus commendatae essent; ideo factiones et candidatos in ambitione aequales non fuisse. [Nuntios Latinos 12.12.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> SI È VOTATO (FORSE) IN RUSSIA.


Domenica (7 dicembre) si son tenute in Russia le elezioni della nuova ‘duma’, ovvero della ‘camera bassa’ del parlamento [la camera dei deputati; ndt]. I partiti sostenitori di Vladimir Putin hanno ottenuto la maggioranza dei deputati. Tra questi partiti, ha spopolato di gran lunga la ‘Russia Unita’, che s’è aggiudicata il 37% dei suffragi. I comunisti, dal canto loro, hanno ottenuto circa il 13%, i liberal democratici oltre l’11, mentre il partito ‘Rodina’ – che vuol dire ‘Madrepatria’ [formazione social nazionalista; ndt] – il 9.
Gli altri partiti, attestatisi al di sotto del 5%, non avranno, nella nuova duma, alcun deputato.
Il leader comunista Gennady Zyuganov [nella foto] ha definito le elezioni “una farsa”. Anche gli osservatori internazionali [nelle relazioni internazionali, agenti che gli stati inviano presso un altro stato per assistere a determinati fatti giuridici, seguire una data operazione, esercitare un controllo e simili; ndt], a riguardo delle stesse, hanno avanzato molte critiche e perplessità, ovvero: che il confronto non è stato conforme alle risoluzioni internazionali, risultando viziato tanto durante la campagna elettorale quanto all’atto del voto e dello spoglio; che le elezioni son state falsate soprattutto in ragione del fatto che soltanto i partiti filopresidenziali hanno potuto avvalersi, per la propaganda, dei fondi pubblici e della TV statale, profilando, così, una violazione della ‘par condicio’ tra schieramenti e candidati.


La parabola del Baath


>>> SADDAMUM IN IRAQUIA LATERE.

In colloquio cum diurnariis sedis AFP habito Abu Mohammed, dux tribus rebellis Iraquianae, affirmavit Saddamum Hussein, dictatorem potestate expulsum, adhuc vivere et bene valere; illum in parte Iraquiae a Bagdato in occidentem vergente latere et inde incursiones contra copias Americanorum faciendas moderari.
Idem narravit Saddamum conventui factionis Baath praefuisse, qui in urbe Ramadi mense ieiunii exeunte habitus esset.
Ipso illo die John Abizaid, generalis Americanus, in eandem urbem duces Iraquianorum convocaverat, qui considerarent, quomodo incursionibus rebellium finis imponeretur. [Nuntios Latinos 12.12.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> ABRACADABRA: SADDAM SI NASCONDE IN IRAQ.


Saddam Hussein, il dittatore spodestato, “è ancora vivo e sta bene; si nasconde in una località ad ovest di Baghdad e da lì esercita il comando delle operazioni militari contro le truppe americane”; ciò è quanto affermato da Abu Mohammed, capo tribù dei ribelli iracheni [fedelissimi, ovviamente, a Saddam; ndt] in un’intervista rilasciata all’agenzia ‘France Press’.
Sempre secondo Abu Mohammed, Saddam avrebbe presieduto una riunione di “camerati baathisti” tenutasi a Ramadi, in occasione dell’ ‘iftar’, la festa con cui si è concluso il ‘ramadan’ [rendo specifico il generico appunto dell’articolista finnico; ieiunium > digiuno > ramadan; ndt], proprio nello stesso giorno in cui il generale americano John Abizaid [capo del comando centrale statunitense; il giorno in questione è l’8 novembre; ndt], s’era incontrato, per giunta nella stessa città, con i capi tribù iracheni per negoziare la fine degli attacchi dei ribelli (contro il contingente USA).


un sito (svizzero, ma in lingua italiana) contro il tabagismo


>>> TABACUM ESSE VETANDUM.

Periodicum medicinae Britannicum, cui nomen Lancet, flagitavit, ut fumificatio omnino vetaretur: Tabacum esse lege interdicendum et possessionem eius puniendam; si tabacum haberetur materia illegalis et possessio sigarularum esset crimen, numerum fumificatorum vehementer deminutum iri; octoginta centesimas Britannorum esse non-fumificatores, ex quibus quotannis singula milia fumificatione passiva morerentur; fumificationem esse addictionem periculosam ideoque plus faciendum esse, ut illi resisteretur et victimae adiuvarentur. Sed Forest, qui est ordo Britannicus fumificatorum, hoc propositum ridiculum et incredibile appellavit: fumificationem ad arbitrium hominis ipsius eodem modo pertinere, quo exempli gratia usus potionum alcoholicarum. [Nuntios Latinos 12.12.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> SE FUMI, TI ARRESTO. (E SE SCAPPI, TI SPOSO).


‘The Lancet’, periodico inglese di medicina, ha lanciato, sul tabagismo, una crociata di proibizionismo oltranzista: l’opinione della rivista è che il tabacco debba esser dichiarato fuorilegge e che il suo possesso debba esser considerato un crimine; che solo una conclamata illegalità del tabacco, con conseguenti provvedimenti punitivi nei confronti di coloro che vengono sorpresi in possesso di sigarette, farà diminuire considerevolmente il numero dei fumatori; che, in Inghilterra, l’80% della popolazione non ha il vizio del fumo, eppure, proprio tra i non fumatori, ogni anni, alcune migliaia muoiono a causa del ‘fumo passivo’; che quello del fumo è, appunto, un vizio pericoloso, il che comporta un impegno radicale volto a combatterlo ed un’efficiente opera di sostegno nei confronti di coloro che ne cadono vittime.
La Forest, ovvero l’associazione dei fumatori inglesi, tuttavia, ha giudicato questa presa di posizione “ridicola e senza fondamento”; secondo l’associazione, la decisione di fumare o meno – così come ad esempio [exempli gratia] quella d’assumere alcol – dovrebbe rientrare, esclusivamente, nella sfera dell’arbitrio umano [nella foto, io che fumo :D].



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le notizie in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy

le mie traduzioni e le mie note sono copyleft - Bukowski

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