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>>> OECONOMIA IN USA
REVIVISCIT.
George W. Bush, praesidens Americanus, censet multa signa
recreationis oeconomicae in USA visibilia iam esse. Consumptionem
domesticam crescere et productionem industrialem reviviscere.
Recreationem remissionibus vectigalium tribui, quas regimen
fecisset. ”Nunc debemus”, inquit, ”evolutionem
sustinere et curare, ut per incrementum oeconomicum novae
sedes operis procreentur.” Factio democratica de oeconomia
Americanorum longe aliter existimat. Praesidenti Bush in oeconomia
nihil contigisse nisi eam penitus perturbare. Sub illo ex
provincia privata tres miliones ducenta milia sedium operis
disparuisse et superfluum oeconomicum quinque milium sescentorum
miliardorum dollarorum in defectum trium milium trecentorum
miliardorum mutatum esse. [Nuntios Latinos 5.9.2003
redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> IN RIPRESA (?) L’ECONOMIA USA.
Ben evidenti, secondo il presidente americano George W. Bush
[nella foto], i segnali d’una ripresa economica
in USA, legata ad un aumento della spesa al consumo e ad un
conseguente incremento della produzione industriale. Ripresa
dovuta, a suo dire, agli sgravi fiscali promossi dal governo.
“Ora dobbiamo sostenere e supportare la ripresa economica”
– ammonisce Bush – “per favorire, grazie
a tale rilancio, la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Ma a riguardo dell’economia americana sono di tutt’altro
avviso i Democratici, per i quali Bush non avrebbe fatto altro
che affossarla. Sotto la sua amministrazione, infatti, il
settore privato ha registrato la scomparsa di 3 milioni 200mila
posti di lavoro e il surplus del bilancio, che ammontava
a 5600 miliardi di dollari, s’è ribaltato in
un deficit di 3300 miliardi.
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>>> REGIMEN IRAQUIAE
AD TEMPUS NOMINATUM.
Consilium temporis transitorii Iraquiae novum regimen nominavit,
quod usque ad comitia anno proximo futura terram gubernabit.
In regimine sunt viginti quinque ministri, qui varias populi
partes ethnicas variasque religiones repraesentant. Shiitae
sunt tredecim, Sunnitae quinque itemque Curdi, unus est Turcmenus
unusque Christianus. In novo regimine ministri informationis
et defensionis non sunt. Officio ministri primarii unusquisque
minister sua vice fungitur. Summa potestas penes Paulum Bremer,
praefectum Iraquiae Americanum, usque ad comitia manebit.
Consilium temporis transitorii ab Americanis mense Iulio nominatum
etiam commissionem constituit, quae novam legem fundamentalem
Iraquiae praepararet. Javier Solana, delegatus a rebus exteris
Unionis Europaeae, censet partem Nationum Unitarum in rebus
Iraquianis maiorem quam adhuc esse debere. Ea condicione fieri
posse, ut nationes de participatione dubitantes opem Iraquiae
reaedificandae ferant. [Nuntios Latinos 5.9.2003 redegit
Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> NOMINATO IL GOVERNO INTERINALE IRACHENO.
Il consiglio di governo provvisorio iracheno ha nominato il
nuovo governo (interinale), che rimarrà alla guida
del Paese fino alle elezioni previste per il prossimo anno
[la nomina è avvenuta l’1 settembre, l’insediamento
formale il 3; nella foto, militari USA in operazioni di presidio;
ndt].
Il governo si compone di 25 ministri, fedele rappresentanza
etnica e confessionale del popolo iracheno: infatti, 13 ministri
sono sciiti, 5 sunniti, altrettanti curdi, 1 turcomanno e
1 cristiano [l’assegnazione dei ministeri sulla
base del peso rappresentativo dei vari gruppi fa temere, agli
osservatori più attenti, una cristallizzazione delle
divisioni etniche e settarie per il futuro assetto; ndt].
Nessun ministro è stato assegnato alla Difesa o all’Informazione
[entrambe le deleghe, infatti, sono state cancellate dall’amministrazione
voluta dagli Usa in Iraq dopo la caduta del regime di Saddam;
ndt].
Ogni ministro assolverà, nel proprio campo, anche le
mansioni relative alla figura, assente, del premier. L'autorità
generale resterà, invece, fino alle elezioni, nelle
mani del governatore Usa Paul Bremer.
Il consiglio di governo provvisorio, nominato dagli USA a
luglio, ha istituito anche una commissione per la stesura
della nuova costituzione [legem fundamentalem] irachena.
Javier Solana – Alto rappresentante [delegatus] Ue per
la politica estera – auspica un ruolo maggiore dell’ONU
nella politica irachena, condizione che spingerebbe alla cooperazione
nella ricostruzione dell’Iraq anche quei Paesi che,
a tutt’oggi, nutrono perplessità a riguardo d'un
eventuale intervento.
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>>> ORBIS LAPIDEUS
ANTIQUISSIMUS.
In Insula Scotiae repertus est orbis ex lapidibus factus,
qui antiquior est quam ille Stonehenge, nam aetas eius quinque
milium annorum esse existimatur. Orbis, cui diametrus est
triginta metrorum, iacet in lapicidinis insulae Lewis, apud
oram Scotiae inter septentriones et occasum solis spectantem.
Nomen illi datum est Na Dromanan. Nullus alius orbis lapideus
ita in lautumiis constitutus in Britannia inventus est. Neque
inter doctos convenit, quem ad finem tales orbes facti essent.
Quidam censent illa esse loca sacra, alii arbitrantur saxa
in orbe posita fuisse instrumenta astronomica. [Nuntios
Latinos 5.9.2003 redegit Tuomo Pekkanen - ©
Copyright Finnish
Broadcasting - Yleisradio
Oy]
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>>> UN ANTICHISSIMO CERCHIO MEGALITICO.
Scoperto, in Scozia, un cerchio megalitico addirittura più
antico – risalirebbe a 5mila anni fa – di quello,
rinomato, di Stonehenge. Il cerchio, il cui diametro è
di 30 metri, si trova in una cava dell’isola di Lewis,
al largo della costa nordoccidentale della Scozia.
Il cerchio megalitico, cui è stato dato il nome “Na
Dromanan”, rappresenta, nel suo genere, un unicum,
data la sua peculiare edificazione nella cava.
Perché si costruissero cerchi di grandi pietre, costituisce
un enigma per gli studiosi ed è oggetto di acceso dibattito:
per alcuni gli allineamenti delle pietre delimitavano un luogo
di culto religioso, mentre per altri erano degli strumenti
di osservazione astronomica (a scopo calendariale).
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
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