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Progetto Ovidio - attualità in latino

--- aggiornato al 28 febbraio 2003---


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aggiornamenti 2004 - aggiornamenti 2005

N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati
2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana

 

Saddam, il dittatore made in USA: un profilo curato da "porto.it"-dossier


>>> SADDAM CONTUMAX.

In colloquio interrogatorio societatis televisificae CBS Saddam Hussein, praesidens Iraquiae, affirmavit se in patria mansurum neque in exsilium iturum esse, licet bellum oreretur. Neque sibi ullam cum Osama bin Laden necessitudinem intercedere. Missilia al-Samoud, quippe quae decreta Nationum Unitarum non violarent, ab Iraquianis non deletum iri. [Nuntios Latinos 28.2.2003 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> SADDAM NON DEMORDE.


In un'intervista rilasciata al network CBS, il leader iracheno Saddam Hussein ha ribadito la propria ferma intenzione e volontà di rimanere in patria e di non andare in esilio, in caso di guerra. Ha inoltre smentito ogni (presunto) legame con Osama Bin Laden. Ha infine confermato che il regime iracheno non procederà [come espressamente richiesto, invece, dal capo degli ispettori Hans Blix, ndt] alla distruzione dei missili al-Samoud, dato ch'essi non contravvengono alle risoluzioni ONU [questi missili, a breve gittata ed a propellente liquido, non sono ritenuti pericolosi in quanto tali, bensì piuttosto perché sarebbero in grado di volare al di là dei 150 chilometri… consentiti (!); ndt].


concetti strategici degli usa dopo la Guerra Fredda


>>> DISCRIMEN COREAE SEPTENTRIONALIS.

Americani volunt, ut controversia de programmate nucleari Coreae Septentrionalis in consilio multilaterali componatur. Nationes autem sociae malint eos bilateralia de hac re colloquia cum Coreanis Septentrionalibus incipere. Colin Powell, minister a rebus exteris Americanorum, significavit Americanos ad auxilium oeconomicum haud exiguum illis suppeditandum paratos fore. Neque illud auxilium ullo modo de programmate nucleari reprimendo et componendo dependere, dummodo vigilaretur, ut cibaria egentibus iuste distribuerentur. Hoc anno Americanos quadraginta milia tonnarum daturos et, si necesse esset, praeterea sexaginta tonnarum milia cibariorum in Coream Septentrionalem mittere paratos esse.
Coreani autem Septentrionales Americanos speculationis accusant. Aeroplanum illorum in spatium suum aerium supra mare Iaponicum penetravisse et ibi multas per horas speculandi causa mansisse. Idem aeroplanum iam antea in eadem regione circumvolavisse, ut destinata potiora exploraret. Illas fuisse provocationes, ex quibus res graviores facile sequerentur. [Nuntios Latinos 28.2.2003 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> LA CRISI NORDCOREANA.


Gli USA caldeggiano un progetto di "mediazione multilaterale" [per la comprensione di questa strategia americana, clicca sull'immagine a lato] per disinnescare la crisi sorta a riguardo della ripresa del programma nucleare propugnato dalla Corea del Nord [in particolare, la crisi è generata dalla decisione unilaterale di Pyongyang di riattivare i propri reattori nucleari; ndt]. Di contro, le nazioni "cugine" [s'intende, da un punto di vista politico, vicine alla Corea; in questo frangente, soprattutto la Cina; ndt] preferiscono che gli Usa intavolino, sulla questione, colloqui bilaterali con la compagine nordcoreana. Colin Powell, Ministro degli Affari Esteri statunitense [altrimenti detto Segretario di Stato, ndt] ha dato ad intendere che gli Usa sono disposti e pronti a fornire un consistente aiuto economico ai coreani [illis]; aiuto economico che prescinde, in ogni modo, dalla questione relativa alla dissuasione nucleare, purché sia garantita una corretta distribuzione delle derrate alimentari all'indigente popolazione (coreana).
Durante l'arco del presente anno, gli Americani forniranno 40mila tonnellate di derrate alimentari e, qualora necessario, provvederanno ad inviarne, in Corea del Nord, altre 60 mila.
I Coreani, dal canto loro, accusano gli Usa di spionaggio militare: (affermano che) un loro aereo(spia) ha violato lo spazio aereo sulle acque giapponesi, rimanendo in volo su quelle zone molte ore, per compiere operazioni di spionaggio. Lo stesso aereo aveva già in precedenza compiuto missioni di volo nella stessa zona, per intercettare obiettivi di rilevante interesse (militare). Tali provocazioni potrebbero facilmente scatenare conseguenze ben gravi!




un sito contro il tabagismo (anche se il sottoscritto purtroppo fuma :) )


>>> TABACUM IN BHUTANIA VETATUR.

Bhutania, parvum regnum Asiae in meridiem vergentis, inter Tibetum et Indiam situm, est prima civitas, in qua usus et commercium tabaci vetita sunt. Causa erat, quod praesertim iuvenes Bhutaniani in sigarella marihuanam et hasisum addere solebant, quo factum est, ut usus illarum drogarum augeretur. Magistratus Bhutaniani credunt sibi brevi tempore contingi, ut tabacum ex tota civitate tollant et deleant.
In orbe terrarum, ut aestimat Ordo Mundi Sanitarius (WHO), singulis annis quaternas hominum miliones tabaco mori. Proximis viginti vel triginta annis transactis mortalitatem tabacariam fore quotannis iam denarum milionum. [Nuntios Latinos 28.2.2003 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> IN BHUTAN TABACCO DICHIARATO ILLEGALE.


Il Bhutan - una piccola monarchia (costituzionale) dell'Asia meridionale, tra il Tibet e l'India [cui è legata per la politica estera e per la difesa; il Bhutan, di popolazione prevalentemente nepalese e buddista, è indipendente dal 1953; ndt] - è (in assoluto) il primo Paese (al mondo) nel quale è stato dichiarato illegale l'uso e il commercio di tabacco. Il motivo scatenante di questa risoluzione scaturiva dalla cattiva abitudine, da parte della fascia più giovane della popolazione, di adulterare le sigarette con marijuana ed hashish, stimolando in tal modo la dipendenza da tali droghe.
La Magistratura del Bhutan si ritiene convinta di riuscire, in breve tempo, a eliminare del tutto il tabacco dall'intero Paese.
Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) [acronimo dell'anglofono World Health Organization; ndt], ogni anno il tabagismo miete 4 milioni di vittime. Nei prossimi 20-30 anni, l'ammontare annuo dei morti per tabagismo toccherà i 10 milioni.


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le notizie in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy

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