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>>> TAYLOR MUNUS DEPOSUIT.
Charles Taylor, praesidens Liberiae, magistratu se abdicavit
longa caerimonia valedictoria in urbe principe Monrovia acta.
Taylor, priusquam in exsilium voluntarium proficisceretur,
apud cives contionem habuit, qua dixit posteritatem sibi et
rebus a se gestis benignam fore. Vicepraesidens Moses Blah,
ubi primum civitatem sibi regendam suscepit, rebelles ad colloquium
pacis invitavit. Hi enim polliciti erant bello civili, quo
tota Liberia arderet, ea condicione finem impositum iri, ut
Taylor munus deponeret. [Nuntios Latinos 15.8.2003
redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish
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Oy]
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>>> TAYLOR SI E’ DIMESSO.
Nel corso di una lunga cerimonia di commiato [valedictoria],
tenutasi nella capitale Monrovia, il presidente liberiano
Charles Taylor ha rassegnato le proprie dimissioni [per
l’esattezza, lunedì 11 agosto; alla cerimonia
(senza precedenti in Liberia, dato che, prima d’ora,
nessun capo di Stato vi ha lasciato il potere da vivo) erano
presenti anche i presidenti del Ghana, del Mozambico e del
Sudafrica; ndt]. Prima di partire per l’esilio
volontario, Taylor ha tenuto un pubblico discorso nel quale
ha affermato che la posterità sarà “generosa”
nei suoi confronti ed assolverà il suo operato.
Il vicepresidente Moses Blah [nella foto; resterà
in carica fino a ottobre; ndt], non appena assurto alla
carica di reggenza del Paese, ha invitato i ribelli ad intavolare
le trattative di pace, in rispetto dell’accordo in base
al quale essi avrebbero cessato la guerra civile, che divampa
in ogni angolo della Liberia, solo dopo le dimissioni di Taylor.
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>>> DE DISCORDIA LOCKERBIENSI.
Magistratus Libyae, Britanniae et Civitatum Americae Unitarum
consenserunt, ut discordia ex ictu bombico Lockerbiensi secuta
paulatim componeretur. Dicuntur enim tabulis pactionis subscripsisse,
ex quibus regimen Libyae culpam istius sceleris in se susciperet
et propinquis mortuorum damnum sarciret. Cum Libyes id fecissent,
nihil iam impedire, quominus sanctiones eis impositae tollerentur.
[Nuntios Latinos 15.8.2003 redegit Reijo Pitkäranta
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>>> IL “FATTACCIO” LOCKERBIE.
Accordo di massima tra Libia, Inghilterra e USA, primo passo
verso il risanamento della crisi seguita all’attentato
dinamitardo avvenuto nello spazio aereo di Lockerbie [si
tratta dell'attentato del 21 dicembre 1988 contro il Jumbo
Pan Am precipitato appunto a Lockerbie, in Scozia: vi morirono
270 persone; nella foto, resti dell’aereo; ndt].
Secondo l’accordo, la Libia s’assumerebbe la responsabilità
dell’attentato e risarcirebbe i parenti delle vittime
[l’accordo, che si è stretto mercoledì
13 agosto, prevede, nella pratica, l’apertura di un
conto bancario, nel quale confluiranno fondi per 2,7 miliardi
di dollari (destinati ai risarcimenti) presso la Banca per
i regolamenti internazionali (Bri); ndt].
Con ogni probabilità, il rispetto di detta clausola
varrebbe alla Libia la fine dell’embargo cui è
sottoposta.
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le notizie
in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta
e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish
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